Zone umide nelle isole italiane

Lo Stagnetto di Pedrami è uno dei cinque stagnetti naturali presenti lungo la costa compresa tra Baia S. Anna e Punta la Batteria, nel Comune di Budoni. Si tratta di una zona umida temporaneamente inondata nei periodi meno aridi. La zona è morfologicamente caratterizzata da una piccola depressione con suoli profondi e umidi, circondati da una vegetazione prevalentemente costituita da giunchi e salicornieti, riferibili agli habitat 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi) e 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi). Nelle zone temporaneamente inondate, si sviluppa invece una vegetazione effimera, composta da salicornie annuali (S. procumbens) e altre alofile come l’invasiva Cotula coronopifolia, molto frequente in questo tratto di costa. A queste si aggiungono infiltrazioni di taxa caratteristici dei limitrofi ambienti prettamente di spiaggia, come Sporobolus virginicus e Thinopyrum acutum e un singolare folto popolamento di Lactuca serriola. Tali formazioni, poco fisionomizzanti e inquinate dalla presenza di alcuni taxa esotici, paiono il risultato delle pressioni antropiche in essere. La piccola spiaggia antistante, è il punto più frequentato di questo tratto di litorale e pertanto viene regolarmente erosa attraverso la rimozione della Posidonia oceanica che si deposita, specialmente durante le mareggiate invernali. Nella parte retrostante e laterale della zona umida, è presente invece il Villaggio Campeggio Sa Marina, un centro immerso nella pineta, che sviluppa un turismo parzialmente sostenibile, attraverso l’utilizzo di strutture per lo più rimovibili. Sfortunatamente, parte dello stesso occupa buona parte dei suoli umidi per il posteggio di imbarcazioni, autoveicoli e altro materiale, inficiando di conseguenza sulla corretta funzionalità e conservazione di questi luoghi. Considerando la crescente pressione turistica e potenziale espansione urbanistica, si suggeriscono pertanto alcune misure volte a preservare tali ambienti, fonte di biodiversità e al tempo stesso, nel suo complesso, caratteristica attrazione turistica. [Monitoraggio in campo: M. Fois, A. Cuena, 14.06.2020]