Il Pauli di Scraccadroxius è una zona umida d’acqua dolce alimentata da una sorgente posta nella località campestre di Crabiolu ‘e Pedru, all’interno dei territori amministrativi di Genoni. Il sito, ancora da investigare dal punto di vista archeologico, presenta tracce di presenza umana, quali pietre quadrangolari e pavimenti messi a dimora per l’immagazzinamento dell’acqua, possibilmente risalenti all’epoca nuragica. Sicuramente, è stato comunque utilizzato anche in epoche più recenti, esiste anche un pozzo in cemento, soprattutto per l’irrigazione dei campi e possibile abbeveraggio del bestiame. Le acque, una volta sgorgate, si accumulano in pozze poco profonde su calcare miocenico e infine parzialmente confluiscono al Riu Scraccadroxius. Dal punto di vista floristico, l’area appare molto diversificata. Alla sporadica vegetazione ripariale, essenzialmente a Salix atrocinerea, si accompagnano praterie igrofile perenni a Juncus acutus, Dipsacus ferox e Carex otrubae mentre, dove le acque permangono per un periodo più lungo, possibilmente per azione antropica, si sviluppano formazioni di Typha angustifolia. Intorno e/o in alternanza con questi vi sono poi formazioni erbose perenni e effimere, presenti nei suoli umidi saltuariamente pascolati, a Mentha sp. pl., Ranunculus sp. pl., Rumex sp. pl. e graminacee. Si menzionano inoltre formazioni xerofile sui calcari consolidati che circondano i suoli umidi e inondati. Si menziona infine la presenza di tricotteri a testimonianza della buona qualità delle acque.
Sebbene il sito rivesta un potenziale interesse archeologico e naturalistico, non appare protetto da alcuna legge o direttiva europea. [Monitoraggio in campo: M. Fois, A. Cuena, 12.05.2019]