Zone umide nelle isole italiane

La Codula di Luna, in provincia di Nuoro, è un canyon formatosi grazie all’erosione di un antico torrente che dalla montagna scendeva verso il mare e sfociava nella spiaggia di Cala Luna. Il torrente, a causa dei complessi fenomeni carsici che hanno interessato la zona, è stato poi inghiottito dal sottosuolo ma riappare, nella sua forma di acque scorrenti, durante i periodi di maggiori precipitazioni. La Codula di Luna, che fa parte del Supramonte di Urzulei, si sviluppa per chilometri tra ripide pareti calcaree ricche di vegetazione e grotte. Caratterizzata da un fondo sconnesso e sassoso è ricca di anse particolarmente suggestive. La Codula di Luna sfocia nell’omonima spiaggia (Cala Luna), ricca di grotte e insenature di natura calcarea, create dal mare. Le pareti calcaree si mantengono altissime e il fondovalle è invaso da un fitto bosco di lecci (Quercus ilex), mentre sul letto del fiume crescono numerosi oleandri spontanei (Nerium oleander), salici (Salix atrocinerea) e ontani (Alnus glutinosa) ed è vegetato da un folto tifeto in prossimità del cordone dunale dove si crea un tipico stagnetto di retrospiaggia. A margine, le pareti rocciose che tendono a degradare sono vegetate dalla macchia mediterranea, composta prevalentemente da cisto, lentischio (Pistacia lentiscus), Fillirea (Phillyrea latifoglia), Ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus) ed euforbia. A queste, si aggiunge una componente endemica di particolare pregio che si instaura nelle pareti e nel gretto del ruscello. Tra queste si menziona Centaurea filiformis subsp. filiformis, endemica di Sardegna e entità minacciata e localizzata, Euphorbia meuselii, Helleborus lividus corsicus e Seseli praecox. Si rileva tuttavia la presenza di alcuni elementi alloctoni, quali Ascepias fruticosa, Symphyotrichum squamatum o Dysphania ambrosioides. Il sito rappresenta uno dei più conosciuti e apprezzati luoghi naturali dell’isola per l’incantevole scenario carsico e forestale che si staglia nel mare cristallino del Golfo di Orosei. Per tale motivo, il sito, raggiungibile esclusivamente a piedi, attraverso due o tre sentieri di durata di almeno due ore e via mare, attraverso battelli turistici o mezzi privati, è comunque fortemente visitato, specialmente nei mesi estivi. Considerato l’elevato pregio, tale pressione antropica andrebbe quanto meno monitorata. Ai sensi della Direttiva Habitat della Commissione Europea, il sito ricade nella Zona di protezione speciale (ZPS) e nella Zona speciale di conservazione (ZSC), univocamente identificati dal codice ITB020014 e fa inoltre parte del Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu, formalmente istituito con decreto del presidente della Repubblica del 30 marzo 1998 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 maggio 1998 ma che ha cessato di esistere il 7 aprile 2008 con la sentenza numero 626 emessa dal Tribunale amministrativo regionale della Sardegna a causa dell'opposizione dei comuni coinvolti. Link Italian Botanical Heritage: https://luoghi.italianbotanicalheritage.com/codula-di-luna/ [Monitoraggio in campo: M. Fois, A. Cuena, A. Puddu, M. Statzu 21.07.2019]