Zone umide nelle isole italiane

La Bonifica dei Pescetti è una vasta area attualmente rappresentata da praterie alofile temporaneamente inondate. Originariamente, l’area era con tutta probabilità uno stagno salato, colmato successivamente da suoli salsi che ne determinano la vegetazione attuale che ricorda, seppur con genesi differenti, a quella degli stagni endorreici (= stagni temporanei salmastri interni). Dal punto di vista vegetazionale, presenta una serie di taxa vegetali degni di nota, qui, per l’unicità delle caratteristiche edafiche, più diffusi rispetto al comune. Tra queste, si menziona Cressa cretica, Centaurium erythraea rumelicum, Triglochin bulbosa barrelieri o Lythrum tribracteatum. Queste costituiscono, insieme alle strutturali più comuni, principalmente giunchi (J. acutus, J. maritimus e J. subulatus) e salicornie (Arthrocaulon meridionale), cenosi riferibili agli habitat d’interesse comunitario 1410 Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi), 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi) e, in piccola parte, a mosaico con gli altri due, il 1510 * Steppe salate mediterranee (Limonietalia). L’intero sito ricade all’interno della Zona speciale di conservazione (ZSC), identificata dal codice univoco ITB040027- Isola di San Pietro. Ciò nonostante, per la sua peculiare tipologia, è apparsa, soprattutto in passato, una zona umida poco apprezzata e negletta. Ad esempio, l'ex giunta Simeone previde di costruire l'impianto di depuratore cittadino nella bonifica dei Pescetti, salvo poi dover fare i conti col blocco imposto dall'entrata in vigore, nel 2006, del Piano paesaggistico regionale, che considera l'ex stagno dei Pescetti 'area umida con vincolo ambientale integrale". (Fonte: https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2008/11/01/SW2PO_SW202.html). [Monitoraggio in campo: M. Fois, A. Cuena, 07.06.2019]