Zone umide nelle isole italiane

Il Bacino di San Giorgio è un bacino sedimentario, oggetto di attività mineraria, oramai dismessa. Si tratta di un ampio spazio pianeggiante posto ai margini della strada statale 130 e a un chilometro circa dal centro abitato di Iglesias. Il bacino, superficialmente ricoperto da suoli argillosi impermeabili, trattiene le acque provenienti da Rio San Giorgio e di Bega de su Conventu, formando piccoli ristagni che si mantengono durante quasi tutto l’anno mentre, in quelli più piovosi, si presenta come una zona più estensivamente inondata. Le acque filtranti arenarie di origine marina acquisiscono una leggera salinità che si accentua con i cicli annuali di deposizione e ridiscioglimento dei sali. Tale idrodinamica si riverbera con una vegetazione caratterizzata da fragmiteti e tifeti ai margini dei ristagni più profondi e da giuncheti e prati igofili e subalofli o alotolleranti più o meno effimeri ai margini. Di particolare interesse vi sono le formazioni tipiche delle zone minerarie, nelle quali la componente endemica è elevata nonostante l’evidente modificazione antropica dei territori. Tra queste, il Limonium merxmuelleri subsp. merxmuelleri è sicuramente il più rappresentativo, essendo esclusivo di questa zona, ma anche altre, quali Euphorbia pithyusa cupanii, Helichrysum microphyllum thyrrhenicum o Ptilostemon casabonae sono particolarmente comuni in queste aree. Il sito riveste inoltre un notevole interesse paleontologico, essendo qui presenti interessanti e notevoli affioramenti fossiliferi del Carbonifero (http://paleoitalia.org/places/13/san-giorgio/). D’altro canto, sono altresì consistenti i problemi di salute pubblica legati alla presenza di fini metallurgici contaminati che derivano in maniera diretta e indiretta dalla passata attività mineraria. In questo senso, attività di bonifica dei luoghi sono già in atto e altri ancora sono in progetto. [Monitoraggio in campo: M. Fois, A. Cuena, 27.09.2019]