Zone umide nelle isole italiane

La diga Gambarussa o di Sant’Antonio sul Rio Gutturu Mannu è una diga in calcestruzzo di circa 20 metri di altezza, e forma un invaso con una capacità di circa 200 mila metri cubi. La diga, compresa all’interno dei territori di Uta, è stata realizzata nel 1957 dalla Mineraria Siderurgica Ferromin s.p.a. a servizio della miniera di ferro di San Leone e poi ceduta alla Vinalcol s.p.a. a causa della mancata esecuzione da lunghi anni delle necessarie opere di manutenzione. Attualmente rientra nella competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ufficio tecnico per le dighe di Cagliari (archivio nazionale n. 702) e, nel Luglio del 2015, l’Ufficio tecnico delle dighe di Cagliari rimarcò la necessità della definitiva dismissione della diga, perdurando lo stato di abbandono delle opere e le situazioni di pericolo conseguenti aggravate dall’invaso non controllato del bacino. Successivamente, con delibera n. 8/26 del 19/02/2019, l’Assessore Regionale dei Lavori Pubblici, sentito il parere tecnico l’Ente Acque Sardegna (ENAS) ha avviato una nuova serie di interlocuzioni volte ad individuare un gestore pubblico della Diga Sant'Antonio che, a fronte dell’utilizzo della risorsa accumulata, possa garantire il corretto esercizio e mantenimento dell’intero impianto, evitando così di procedere con la demolizione. Il sito è prospicente la sede del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu di recente istituzione (L.R. n. 20 del 24 ottobre 2014). Dal punto di vista ambientale il sito si trova infatti all’interno di un contesto di notevole pregio, sebbene l’invaso in sé non presenti alcuna rilevanza degna di essere conservata. Gli unici endemiti rilevati nel sito (Mentha suaveolens insularis e Carex microcarpa) sono infatti comuni di tutti gli ambienti ripariali dell’intorno e ritrovano nelle circostanze descritte un ambiente non particolarmente idoneo se non nella parte distale allo sbarramento, dove le condizioni sono più simili a quelle naturali [Monitoraggio in campo: M. Fois, A. Cuena, 06.12.2019]