Zone umide nelle isole italiane

Laguna di Nora (ITG27SAR0770) La Laguna di Nora si trova all'interno del Comune di Pula e comprende un sistema di ambienti di notevole interesse economico, storico/culturale e naturalistico. Si trova infatti a ridosso dell'omonima spiaggia turistica di Nora e di uno dei siti archeologici maggiormente visitati in Sardegna. Nora è stata infatti la prima città fenicia in Sardegna (VIII secolo a.C.), snodo del commercio e porto commerciale. Sviluppatasi pienamente nel IV secolo a.C. sotto il dominio punico, nel 238 a.C. fu conquistata dai Romani e nel I d.C. divenne municipium, raggiungendo gli ottomila abitanti, oltre a essere caput viae di tutte le strade dell’Isola. Della fiorente città rimangono le affascinanti rovine nel parco archeologico di Pula e i reperti esposti nel museo Patroni. Parte della città, ora sommersa, è visitabile attraverso immersioni guidate. Il sito è una zona speciale di conservazione (ZSC), ai sensi della Direttiva Habitat (ITB042216-Capo di Pula) e oasi di protezione faunistica e di cattura “Santa Margherita- Nora”. La parte lagunare è di proprietà della Regione e data in Concessione alla “Cooperativa Ittica Nora” e Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità (CEAS) "Laguna di Nora". Al suo interno, si sviluppano laboratori di disseminazione ed educazione ambientale, oltre ad un centro specializzato per il recupero dei cetacei e tartarughe marine. È inoltre possibile degustare i piatti tipici della tradizione locale ed esclusivamente prodotti in maniera sostenibile all'interno della Laguna. Per quanto riguarda l'avifauna, l’ambiente di laguna rappresenta un biotopo di indiscutibile pregio, frequentato da diverse specie per la sosta, lo svernamento e la nidificazione. Tra le principali specie che si osservano in quest’area vi sono l'airone bianco maggiore (Ardea alba), la nitticora (Nycticorax nycticorax), la sterna comune (Sterna hirundo), la sterna zampenere (Gelochelidon nilotica), la sterna maggiore (Hydroprogne caspia), l'alzavola (Anas platyrhynchos) e la pavoncella (Vanellus vanellus). Rappresenta inoltre un importante sito di nidificazione del gabbiano corso (Laurus audouinii). Non di meno, sono di rilevanza conservazionistica i taxa vegetali che compongono un elevato numero di comunità che vanno da quelle di acque dolci alle tipiche di ambienti temporanei e permanenti salati, oltre alle formazioni erbose più tipicamente di spiaggia. Tra le specie, quelle più rappresentative si rinvengono sui suoli salsi e fanno parte dell'habitat 1410-Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi) a mosaico con il 1510*-Steppe salate mediterranee (Limonietalia). Di queste, è importante menzionare la statice endemica esclusiva di quest'area (Limonium carisae), ma anche altri taxa molo rari nel resto dell'isola, quali la Nigella arvensis subsp. glaucescens, la Malva lusitanica subsp. triloba e una delle più rigogliose praterie sommerse a Cymodocea nodosa, tipica dell’habitat 1150*-Lagune costiere in buono stato di conservazione. In corrispondenza del Canali Saliu, ove le acque dolci si immettono in Laguna, si instaurano comunità di altresì elevato interesse fitogeografico e conservazionistico, oltre ad essere fisionomizzanti dell'habitat prioritario 3170*- Stagni temporanei mediterranei. Tra queste, si menziona Eryngium barrelieri, llecebrum verticillatum, Damasonium alisma subsp. bourgaei e Isoëtes tiguliana, specie nota per poche altre località dell'isola (Bacchetta et al. 2006). [Monitoraggi in campo: M. Fois, A. Cuena, T. Giannakakis & G. Bacchetta 2018-2020]