Zone umide nelle isole italiane

Lo Stagno di Porto Botte è il sistema più meridionale dei tre affacciantisi nel Golfo di Palmas, sistema costiero a margine dell’arcipelago Sulcitano. Il sito, ricadente nel comune di Giba, ha sempre rivestito un importante ruolo economico della zona. Sino a pochi anni fa, le attività che si sviluppavano intorno allo stagno erano prettamente legate all’agricoltura, principalmente viticoltura, e alla piscicoltura. Attualmente, le attività ricreative e turistiche stanno invece prendendo il sopravvento sulle prime due, sebbene anche queste vengano comunque perpetrate per la produzione di prodotti di nicchia. A questo, si aggiunge l’interesse conservazionistico degli habitat e specie vegetali e soprattutto animali. Tra le vegetali, si menziona la specie di direttiva Daucus rouyi, le endemiche Silene succulenta corsica e Limonium glomeratum e le rare Linaria cossonii, Caroxylon vermiculatum (=SalsLo Stagno di Porto Botte è il sistema più meridionale dei tre affacciantisi nel Golfo di Palmas, sistema costiero a margine dell’arcipelago Sulcitano. Il sito, ricadente nel comune di Giba, ha sempre rivestito un importante ruolo economico della zona. Sino a pochi anni fa, le attività che si sviluppavano intorno allo stagno erano prettamente legate all’agricoltura, principalmente viticoltura, e alla piscicoltura. Attualmente, le attività ricreative e turistiche stanno invece prendendo il sopravvento sulle prime due, sebbene anche queste vengano comunque perpetrate per la produzione di prodotti di nicchia. A questo, si aggiunge l’interesse conservazionistico degli habitat e specie vegetali e soprattutto animali. Tra le vegetali, si menziona la specie di direttiva Daucus rouyi, le endemiche Silene succulenta corsica e Limonium glomeratum e le rare Linaria cossonii, Caroxylon vermiculatum (=Salsola vermiculata) e Halocnemum cruciatum (=H. strobilaceum). Per quanto riguarda l’avifauna si menziona una folta presenza di fenicottero rosa (Phoenicopterus roseus), del fratino (Charadrius alexandrinus) e del gabbiano roseo (Chroicocephalus genei). Il sito è protetto ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" in qualità di Zona speciale di conservazione (ZSC)- ITB040025. [Monitoraggio effettuato da: M. Fois, A. Cuena, 29.03.2019]