Zone umide nelle isole italiane

Lo Stagno di Corru s’Ittiri e Pauli Pirastu è un sistema di zone umide salmastre e salate che si sviluppa parallelamente alla linea di spiaggia all’interno dell’omonima amministrazione comunale di Arborea. Il sito è il risultato di diverse trasformazioni antropiche, con costruzione di sbarramenti con bacini a marea e peschiera. Lo stagno è uno dei più produttivi della Sardegna, per questo vi si trovano attività produttive e di servizio per la raccolta e la conservazione del pescato. Tali trasformazioni antropiche hanno anche reso possibile la bonifica, avvenuta tra il 1918 al 1932, di gran parte dei territori di Arborea, riducendo di conseguenza gran parte dell’originale zona naturale a vantaggio dei coltivi e allevamento intensivo bovino. La vegetazione dunale è stata inoltre sostituita da ampie pinete a Pinus pinea e Pinus halepensis, mentre sono ancora rigogliose, seppur ridotte, le formazioni alofile di Chenopodiaceae e Plumbaginaceae, riferibili agli habitat 1420 Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosi) e, in maniera meno estesa al 1510 * Steppe salate mediterranee (Limonietalia). Sono inoltre importanti le formazioni a Phragmirtes australis che favoriscono la nidificazione e svernamento di numerose specie avifaunistiche. Il sito è pertanto inserito nella rete Natura 2000, in accordo con le direttive CEE vigenti n. 92/43/CEE e n. 79/409/CEE, rispettivamente in qualità di Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ITB030032 e Zona di protezione speciale (ZPS) ITB034004. L’attività venatoria è inoltre interdetta in base all’istituzione di un’oasi permanente di protezione faunistica. Intorno al sito si stanno sviluppando, specialmente durante gli ultimi anni, attività sostenibili legati agli sport e passeggiate all'aria aperta. La presenza di rifiuti di vario genere, abbandonati da alcuni incivili frequqntatori, spinge a suggerire un maggior controllo del territorio da parte delle amministrazioni. Le indagini sulla qualità delle acque riportate nel piano di gestione evidenziano la vulnerabilità da nitrati (ZVN) di origine agricola. Tale monitoraggio, che comprende anche quello delle acque sotterranee su una rete costituita da 10 punti di controllo qualitativo e 22 di controllo quantitativo, ha infatti evidenziato un contenuto di nitrati superiore ai 50mg/l previsto dal D.Lgs 152/99 in tutto il periodo di monitoraggio per circa il 50-66% dei campioni con valori variabili da un minimo di 76,1mg/l ad un massimo di 108,5mg/l. Gli elevati valori di nitrati sono dovuti in gran parte alla presenza, in territorio di Arborea, di allevamenti a carattere intensivo, principalmente di pesce e molluschi nella laguna e bovino nelle aree circostanti.