Zone umide nelle isole italiane

Lo Stagno Sal ‘e Porcus è un bacino temporaneo di raccolta delle acque meteoriche, il più vasto della Sardegna, privo di comunicazione con il mare e di immissioni, soggetto a disseccamento estivo. La salinità è comunque alta ed è il risultato dell’accumulo di sali disciolti nelle acque che filtrano nelle rocce sedimentarie di origine marina e che si solidificano nei periodi di disseccamento. La vegetazione alofila che caratterizza il paesaggio vegetale è principalmente composto da giunchi, prevalentemente Juncus subulatus e salicornieti. Importanti sono poi le formazioni delle pozze temporanee con salicornie annuali e Triglochin bulbosa barrelieri a mosaico con le steppe salate a Limonium sp.pl. Il sito riveste una particolare importanza per l’avifauna, ospitando circa 30 specie minacciate, per un totale di circa 7,000 individui. Alcune specie, come Tadorna tadorna e Porphyrio porphyrio vi nidificano (Scheda Ramsar, https://rsis.ramsar.org/RISapp/files/RISrep/IT232RIS.pdf). Per tale motivo, l’area è inserita nella rete Natura 2000, in qualità di Zona di protezione speciale (ZPS) ITB034007 e Zona speciale di conservazione (ZSC) ITB030035 “Stagno di Sale E' Porcus”. Il sito è inoltre uno degli otto siti Ramsar istituiti in Sardegna ed è un’Oasi Permanente di Protezione Faunistica (OASI_OR5- Stagni Di Sale Porcus E Is Benas). La zona umida appare ben conservata anche se sicuramente ridotta rispetto a quella originale. I campi agricoli circostanti, che continuano ad inondarsi, fanno presupporre quanto fosse più estesa l’area interessata. Anche oggi, parte dei pantani vengono attraversati da strade asfaltate e sentieri sterrati che determinano una frammentazione degli habitat, specialmente quelli fangosi a salicornie annuali (1310 Vegetazione annua pioniera a Salicornia e altre specie delle zone fangose e sabbiose) e le steppe salate (1510 * Steppe salate mediterranee (Limonietalia)). Non si esclude la presenza storica dell’habitat 3170*: Stagni temporanei mediterranei, oramai scomparso o ridotto a porzioni non cartografatili. Intorno all’area esistono inoltre diverse discariche abusive. [Monitoraggio in campo: M. Fois, A. Cuena, 04.12.2018]