Il Paule Grabiolas è uno dei numerosi stagni presenti nel Comune di Santa Giusta e, più in generale, nel Golfo di Oristano. Si tratta di una zona umida estesa attualmente 116 ettari posta all’altezza della località di Cirras, a cavallo tra lo Stagno di Santa Giusta (ITG28SAR0113) e s’Ena Arrubia (ITG28SAR0063). Le tre aree erano probabilmente in passato collegate tra loro ma attualmente separate da opere di bonifica e altri manufatti, quali strade e agglomerati industriali. L’area si presenta principalmente come un tipico stagno salmastro con la presenza di acqua permanente di profondità variabile, da pochi centimetri a circa un metro. Un’altra buona parte si presenta invece inondata solamente durante i periodi di maggiore piovosità e viene utilizzata nei restanti periodi per il foraggiamento e alimentazione di ovini.
Sono compresi nel sistema della zona umida le praterie umide subsalse costituite da salicornie, circondanti le comunità elofitiche a Phragmites australis. Laddove le condizioni edafiche lo consentono, sono ben sviluppati i forteti a Tamarix africana, circondati spesso da prati effimeri con Graminaceae e altre erbe annuali.
Sebbene non tutelato, il sito riveste una particolare importanza per la presenza di numerose specie avifaunistiche, quali il fenicottero rosa (Phoenicopterus roseus), il falco di palude (Circus aeruginosus), la pavoncella (Vanellus vanellus) e il gabbiano roseo (Larus genei) e numerosi anatidi. Tutto il complesso soffre tuttavia delle minacce legate alla presenza umana. In particolare, è presente una forte pressione legata alla conversione del territorio per l’espansione dell’area industriale, così come la presenza di strade che frammentano e diminuiscono l’estensione degli habitat presenti. Ai margini, l’attività agricolo-pastorale è particolarmente intensa. Le acque appaiono eutrofiche e possibilmente inquinante da altre sostanze di origine industriale. La presenza di strade urbane ed extraurbane, facilita inoltre l’abbandono di rifiuti e di materiale vegetale di specie alloctone invasive, capaci di colonizzare gli habitat naturali presenti. [Monitoraggio effettuato da: M. Fois, 02.01.2022]