Al confine tra i territori di Bonarcado e Santu Lussurgiu, lungo la provinciale 15 che collega i due borghi del Montiferru, si nasconde la cascata di sos Molinos. L’omonimo Rio che la alimenta, prima di compiere quest’ultimo e scenografico balzo, ne compie altri quattro, per un totale di 30m.
Una mulattiera in discesa, ombreggiata da lecci, roverelle ontani, e rigogliose formazioni con alloro, portano all’ultima cascata di 15 metri, compiendo vari salti consecutivi. A ‘inquinare’ tali formazioni di elevato pregio naturalistico è la presenza infestante di Opuntia ficus-indica. Intorno alla pozza d’acqua ai piedi della cascata, sono pteridofite o felci a caratterizzare le pareti umide e ombreggiate. Alcune di queste, come Asplenium scolopendrium e A. ruta-muraria sono localmente rare e pertanto d’interesse conservazionistico. Lo strato arboreo è invece caratterizzato da in maestoso alloro e da alcuni esemplari di ontano e sambuco.
Il nome della località deriva dalla sua funzione in età preindustriale: il ripido corso d’acqua, la sua abbondante portata e i numerosi dislivelli hanno favorito, infatti, in l’uso delle risorsa idrica come motrice di numerosi mulini e gualchiere in pietra che si susseguivano lungo il torrente. Uno di essi è ancora lì, proprio di fianco al salto maggiore del corso d’acqua. La sua struttura e i materiali coi quali è costruito sono perfettamente armonizzati con la natura circostante.
Il sito riveste dunque un’importanza riconosciuta a livello comunitario e locale. È infatti una Zona speciale di conservazione (ZSC), univocamente definita dal codice ITB032201. Localmente, è oggetto di sentieristica, capace di attrarre numerosi visitatori, soprattutto durante il periodo primaverile, quando l’apporto idrico e le temperature miti consentono una scenicità e fruibilità ottimale.
Link Sardegna Turismo: https://www.sardegnaturismo.it/it/esplora/sos-molinos-0 [Monitoraggio in campo: M. Fois, A. Cuena 21.02.2021]